il declassamento del profilo sanitario ( PS 3) determina il diritto al transito nei ruoli civili dell’ A.D. anche per il militare in ferma prefissata

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Il caso deciso di recente dal TAR LAZIO e seguito dallo Studio ha riguardato un militare ( vfp4) in congedo perchè ” declassato” e quindi escluso dalla graduatoria dei militari transitati in s.p.e.

Nel frattempo – il militare – richiedeva il transito ( poichè inidoneo al s.m.i.) nei ruoli civili dell’ A.D. ma la domanda veniva rigettata dall’Amministrazione poichè il militare sarebbe stato meramente ” declassificato” e come tale posto in congedo e non già dichiarato inidoneo al s.m.i.

Il Tar ha rigettato l’assunto dell’Amministrazione osservando ”  L’Amministrazione non ha dato convincente spiegazione né con il provvedimento impugnato, né -all’uopo sollecitata- con la relazione istruttoria in corso di causa, sulla differenza che intercorrerebbe nel caso specifico tra la condizione di “declassato” in PS3 -coefficiente che è stato dall’Esercito stesso ritenuto incompatibile con alcun concreto impiego del ( omissis ) in nessun compito, forza o reparto militare- e quella di “riformato” cioè inadatto al Servizio Militare Incondizionato (SMI).

Per effetto cioè del provvedimento di “declassamento” –intervenuto dopo 4 anni di ferma regolarmente svolta ed a passaggio concorsuale in SPE già avvenuto- al( omissis) è stata di fatto preclusa non solo la continuazione della sua carriera di
graduato in SPE, ma anche (a fronte di un coefficiente 3 somato-funzionale concernente la psiche -PS3-) qualsiasi altra concreta prospettiva di carriera professionale militare o in forze di polizia ed è questa una condizione che si fatica a distinguere da quella di un soggetto “riformato”, al quale pacificamente invece si riconosce titolo al passaggio nei ruoli civili ai sensi dell’art. 930 COM”.

Né può trascurarsi il dettato del sopravvenuto comma 1bis dell’art. 930 che aldilà della dizione –e del riferimento allo SMI- con cui estende il beneficio del passaggio ai ruoli civili anche “ai volontari in ferma prefissata quadriennale risultati vincitori nella graduatoria di merito per l’immissione in servizio permanente e successivamente esclusi dall’immissione a causa di un giudizio di permanente non idoneità al servizio militare incondizionato” risulta espressivo del principio di progressiva estensione di benefici e tutele del personale militare in SPE ai volontari in ferma periodica, che rappresentano ormai quel fondamentale canale di alimentazione dell’intero comparto militare e della sicurezza che il legislatore è da tempo impegnato a valorizzare ed incentivare.
Risulterebbe invece ingrato e scoraggiante, per chi ha servito la Patria per tutto il periodo (quadriennale, nel caso di specie) di ferma prefissata, non poter contare sulla tutela del possibile reimpiego nei ruoli civili qualora sventurate condizioni di salute sopravvenute gli impedissero la continuazione del servizio in ambito militare.
Appare quindi ragionevole e teleologicamente coerente un’interpretazione della normativa che consenta anche al volontario che abbia esaurito la ferma quadriennale volontaria, con titolo al passaggio in SPE, di poter accedere, ove raggiunto da un sopravvenuto provvedimento di permanente inidoneità psicofisica al servizio militare professionale, ai ruoli civili ai sensi dell’art. 930 COM.
Conclusivamente il ricorso va accolto con annullamento del provvedimento impugnato.