Un ufficiale dell’Esercito iscritto in quadro di avanzamento si reca dall’avvocato militare in quanto ritiene di aver subito un grave pregiudizio in sede di valutazione da parte della Commissione rispetto ad un suo parigrado.
Trattasi di una tipica ipotesi di eccesso di potere in senso relativo che può essere oggetto di ricorso al Tar.
In particolare, in sede di giudizio d’avanzamento degli ufficiali militari, il vizio d’eccesso di potere in senso relativo deve essere sostenuto dall’esistenza di vistose incongruenze nell’attribuzione dei punteggi in riferimento all’ufficiale interessato e ad uno o più parigrado iscritti in quadro, in modo che sia dimostrata la disomogeneità e l’incongruenza del metro di valutazione di volta in volta seguito, in modo da dare evidenza alla mancata uniformità di giudizio. In altri termini, ciò che assume rilievo – come affermato dalla giurisprudenza amministrativa – è la rottura dell’uniformità del criterio valutativo, che deve emergere dall’esame della documentazione caratteristica con assoluta immediatezza: la valutazione in concreto attribuita deve apparire inspiegabile ed ingiustificabile in relazione alle valutazioni dei pari grado iscritti in quadro di avanzamento